Qualcosa non quadra, anzi di più (Tolleranza zero).

Vi è certamente un intento propositivo dietro l’apprezzabile iniziativa partita da un Comitato promotore

composto da medici e operatori sanitari che ha redatto un documento per il rilancio dell’Ospedale San Camillo de Lellis, rivolto alla Regione Puglia, nel quale in sostanza si chiede di configurare la struttura mesagnese come Ospedale di continuità assistenziale in sinergia con il Presidio Ospedaliero Perrino.

L’iniziativa, sostenuta da una petizione, probabilmente è anche maturata a seguito dell’epidemia del Covid 19 che ha confermato, laddove ce ne fosse bisogno, che l’assistenza sanitaria in provincia di Brindisi è in uno stato di estrema precarietà e a riprova di questo basterebbero le code sotto il sole all’Ospedale Perrino, il girone infernale del Pronto Soccorso brindisino e il numero di posti letto che pone la provincia come la cenerentola di Puglia. Forse non è un caso che nelle primarie del centrosinistra il peggiore risultato Emiliano l’ha conseguito a Brindisi ed ancora oggi il consigliere regionale Amati proponga al Pd nazionale di intervenire convincendo Emiliano ad un passo indietro per un nome che raccolga l’unità del centrosinistra e la non ostilità dei pugliesi.

Non si sa a cosa approderà la petizione, non si può criticare chi la sostiene, ma neanche chi la ritiene con qualche ragione illusoria o strumentale.

Qualche domanda infatti si impone. Chi risponde politicamente dello stato più che preoccupante della sanità brindisina? Se qualcuno diffida di una petizione sostenuta a favore di telecamera a qualche mese dalle elezioni, è necessario rispondere con argomenti e fatti credibili per i sostenitori e i rappresentanti istituzionali della Giunta Emiliano che testimonino un rafforzamento della sanità pubblica nel quinquennio trascorso.

Certo Fitto a suo tempo ha iniziato lo smantellamento della rete ospedaliera, proseguita tra alti e bassi con Vendola e acuita ed aggravata con Emiliano. Qualcuno dirà i tagli, il risanamento del bilancio, la razionalizzazione, etc. Forse, ma il problema qui è l’organizzazione del sistema sanitario che proprio non va e che a Brindisi e provincia presenta i suoi aspetti più critici e penalizzanti per i suoi abitanti.

Quello che impressiona sono le contraddizioni politiche schiaccianti e che riguardano tutti. Il deputato locale 5 stelle ha firmato la petizione con il Sindaco Matarrelli e il consigliere regionale Vizzino mentre il consigliere comunale locale e i consiglieri regionali fanno la loro fiera battaglia di opposizione, Il M5S è poi ideologicamente contro il Mes che potrebbe mettere a disposizione risorse notevolissime e immediatamente utilizzabili per il rilancio della sanità pubblica anche in Puglia.  I sovranisti della Lega sono per l’autonomia differenziata che unito al criterio della spesa storica aprirebbe un solco incolmabile nella sanità tra Nord e Sud del paese, il Partito Democratico vive l’infelice situazione di un candidato governatore non amato e in sede locale perfino loro avversario e deve comunque decidere con quali modalità affrontare la contesa elettorale, i progressisti probabilmente si affideranno al non esaltante voto disgiunto se non proprio all’astensione, la maggioranza post ideologica Matarrelli -Vizzino che ha assorbito una parte del centro destra locale dovrà gestire il notevole malcontento sul governatore Emiliano, dalla sanità all’agricoltura, sino all’emarginazione del Salento dai voli aerei, cercando di assicurare la consiliatura regionale a Mauro Vizzino, in mancanza della quale si aprirebbero crepe preoccupanti negli equilibri locali. Il centro destra con la sofferta candidatura del riposizionato Fitto ritorna ad un passato non molto esaltante e bisognerà vedere se in sede locale ritorna a battere un colpo dopo le annessioni degli ultimi anni. Il M5S si è diviso tra una candidatura bandiera e una candidatura di dissenso, Italia Viva ha inserito la candidatura di disturbo di Scalfarotto.

Qualcosa non quadra, anzi di più.

Tolleranza zero

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