“Lu sitili”, la biblioteca che muore ed il miracolo di Tutti i Santi (di Tolleranza zero)

Noi mesagnesi passiamo più volte al giorno dalla piazza “ti lu Sitili”,

ci segniamo davanti alla Chiesa, ci fermiamo al bar dell’orologio per una chiacchera, e il lunedì andiamo al mercatino delle pezze.

In quella piazza, quindi, si vivono momenti di devozione e svago e, da molti anni a questa parte, si consumano ore di divertimento e di “buona tavola”; in quella stessa piazza dal 1985 i mesagnesi trovano nella Biblioteca Comunale opportunità e servizi legati all’informazione, alla conoscenza, in una parola alla cultura: nella “Granafei”, infatti, da decenni è stato possibile trovare ogni giorno un consistente patrimonio  messo a disposizione di tutti ed un servizio che ha contribuito a formare, per dirne una, tanti laureati, oggi professori, medici, avvocati, sacerdoti e, non ultimo, assessori e politici.

Da oggi, come si legge in un atto emanato dal Municipio (per chi volesse approfondire si tratta della Determina dei Lavori Pubblici n. 2057 del 15.10.2019), la Biblioteca vedrà la sua condanna a morte: con la consegna dei lavori alla Ditta che ha vinto l’appalto, il Comune non affiderà solo la realizzazione di opere di ristrutturazione  (interventi sacrosanti, viste le condizioni dello stabile), ma decreterà la fine dell’Istituto. Sul progetto della “Casa delle storie” abbiamo (e non solo noi, per la verità) scritto e scritto e scritto, per informare la cittadinanza e per sollecitare delle risposte da parte dell’Amministrazione.

Per i cittadini ci sembrava doveroso evidenziare che, al posto della Biblioteca nelle sue funzioni di conservazione e valorizzazione del patrimonio librario e in quelle di promozione della lettura, vi saranno: una sala lettura trasformata in una grande ludoteca e teatrino per bambini, una sala conferenze con divani bassi e pouf messi sulle scale, uno spazio piccolo piccolo dedicato a studiosi e lettori, mentre non si è capito, ancora, dove saranno collocati i più di 50.000 tra volumi, opere, fondo antico e donazioni, dove e come svolgeranno le loro attività i 22 soggetti (tra  associazioni ed enti) che hanno firmato altrettanti protocolli d’intesa, come si immaginano i cosiddetti servizi integrati della Biblioteca al piano terra, nella zona balneare prevista vicino al bar e nei quartieri con il pullman “Gagarin” pieno di libri.

Da parte dell’Amministrazione ci saremmo aspettati una risposta chiara e supportata da fatti: l’unico segnale pervenuto in piena campagna elettorale per le amministrative è stato, per la verità, quello sul “Nuovo quotidiano di Puglia” del 19 aprile di Marco Calò, ex assessore della giunta Molfetta ed attuale consulente culturale della giunta Matarrelli; dalle colonne del giornale giungevano rassicurazioni su tutti i fronti ed una strenua difesa del progetto nel suo complesso. Poi: il nulla tra tornate elettorali ed inizio della attuale consigliatura; strano! Ma, ecco arrivare la data del 31 ottobre, senza un annuncio ufficiale da parte del Comune che pure dovrebbe informare la cittadinanza anche della imminente chiusura per lavori della Biblioteca:  forse è in atto qualche ripensamento? Forse non si è del tutto convinti come un tempo? forse qualcuno nel frattempo ha letto davvero il progetto? Forse le nostre preoccupazioni cominciano ad essere condivise dai tecnici comunali? Non è dato sapere.

Oggi, 31 ottobre, se il progetto “La casa delle storie” fosse stato di diversa natura sarebbe stata una data da ricordare: dopo quasi 20 anni dall’ultima ristrutturazione la Biblioteca avrebbe avuto non solo un nuovo e più sicuro “vestito”, ma spazi funzionali e servizi potenziati, anzi integrati. Così non è stato e non sarà, dal momento che il progetto è stato pensato e portato avanti da due architetti, senza che ad intervenire fosse un tecnico competente di biblioteche.

E invece sarà una brutta data da ricordare a meno che non intervenga, non già la politica sinora silente, ma una ispirazione divina: sì perché non dimentichiamo che la “Granafei” che sta scomparendo ha di fronte la Chiesa di Tutti i Santi, sulla cui facciata compare  la nostra Patrona che “allu Sitili” ne ha viste proprio tante: ormai non rimane che affidarci al suo intervento: di sicuro, se pure distratta da tante e più gravi umane cose,  troverà un momento anche per la “Biblioteca dell’orologio” e chissà che non avvenga un piccolo grande miracolo, pure questa volta.

Tolleranza zero

1 novembre 2019

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