Renzi ed il potere democristiano (di Homo videns).

«Cambiare verso» - diceva Renzi poche settimane fa; e continua a dirlo, un giorno sì e l’altro pure. «Cambiare l’Italia» - dice anche Alfano, da quando si è staccato da Berlusconi: per fare quella “rivoluzione liberale” che il PDL non era riuscito a fare. Ora, che ci sia bisogno di “cambiare l’Italia” è evidente a tutti; ciò che non è chiaro è che cosa e come si vuol cambiare. E non è chiaro innanzitutto a loro due, Renzi e Alfano. Che cosa ci stanno trasmettendo, infatti, in questi primi giorni del nuovo governo? Messaggi contrastanti, incoerenti. Da un lato una gazzella (Renzi) che si muove a tutta velocità; ma teme in realtà un leone che sonnecchia e potrebbe azzannarla in poco tempo. Dall’altro lato un pachiderma (la sua coalizione) che fatica a uscire dal pantano; a volte anzi ci prova gusto a starci dentro, come se fosse un ippopotamo. Fuor di metafora, l’era Renzi è nata con una grave malattia al suo interno, che la indebolisce e la fiacca: il sistema di potere che la sostiene. La malattia è già evidente all’homovidens del 2014.

 

1-gli atti spettacolari che Renzi compie ogni giorno sono amplificati dai media: la sveglia alle cinque, il lavoro di notte e di domenica, il dinamismo.

2-nello stesso tempo gli atti di governo rinviano al già visto: anzitutto il prevalere delle logiche di partito nella nomina dei ministri e dei sottosegretari. Tace, l’homovidens, sui primi atti di governo: ancora è presto, fanno parte della inevitabile transizione.

Veniamo, dunque, al messaggio che lancia il nuovo governo, attraverso le figure dei nuovi governanti. Contano, intanto, gli assenti: Emma Bonino e Cecille Kyenge. La loro assenza è un messaggio: non è sufficiente essere bravi per poter governare.

Contano, ancora di più, i presenti: ben 5 indagati, 4 del PD e uno del NCD. Sarà una coincidenza, ma quelli del PD sono tutti meridionali.

Francesca Barracciu, che non è stata candidata in Sardegna perché accusata di peculato in merito all’utilizzo dei fondi regionali. Sarà assolta, le auguriamo, ma perché non era degna di fare la presidente della Sardegna e ora è degna di fare la Sottosegretaria nel Governo?

Umberto Del Basso, indagato per l’utilizzo dei rimborsi regionali in Campania. Vito De Filippo, idem in Lucania. Filippo Bubbico, lucano, confermato al Viminale, pur essendo indagato per abuso d’ufficio. Con i sottosegretari è avvenuta la riscossa del Sud.

E poi c’è Maurizio Lupi (NCD), anche lui indagato per abuso d’ufficio.

Auguriamo a tutti costoro di essere assolti. Ma si possono usare due pesi e due misure? Ebbene: sì.

E tuttavia, a parte gli indagati, il nuovo governo è pieno di personaggi graditi all’establishment,comeil magistrato Cosimo Ferri, gradito a Berlusconi, come la ministra FedericaGuidi.

C’è anche Antonio Gentile, coordinatore calabrese del partito di Angelino Alfano; e pare che controlli il principale giornale della Calabria. La riscossa del Sud si tinge di colori foschi!

Qual è il messaggio? «…State tranquilli, il “sistema di potere democristiano”, specie al Sud, non è stato toccato…». Due pesi e due misure…, come temevamo: da un lato la gazzella, dall’altro il pachiderma.

 

Homo Videns

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