…Ma comu ti viti? (di Homo Videns)

Ci sono notizie che i grandi giornaloni (e telegiornaloni) tacciono e bisogna andare a cercare nei piccoli trafiletti.

Una di queste è che Papa Francesco si è rifiutato di ricevere il ministro Salvini: “No, tu no”. Eppure si tratta di una notizia bomba; un papa che riceve tutti…, anche i più scalcinati poveracci del terzo mondo!? E perché non lo vuole vedere? Perché, dicono le fonti della Santa Sede, Salvini costruisce muri che Papa Francesco vuole abbattere.

Come se uno di noi mesagnesi, di quelli che non hanno peli sulla lingua, avesse detto a Salvini: “…Ma comu ti viti?”. Questa espressione la dice tutta, in tutti i sensi. Per chi non conosce le nostre espressioni dialettali (di noi terroni), chiarisco che dopo “Ma comu ti viti?” è sottintesa una serie di qualificazioni, tipo bbuffoni, sciuponi, ‘ampascioni, mucculoni, ed altre, tutte terminanti in …oni.

Una ragazza, come tanti altri, ha avuto il coraggio di dirgli in faccia (a Salvini), ma proprio in faccia: sei una m…da letale (per vedere, basta andare su internet). Anche in questo caso la censura dell’informazione ha oscurato la figuraccia del Nostro.

Il Ministro degli Interni (ovvero della Propaganda, ossia delle Felpe) prima dice che al piccolo Ramy si può dare la cittadinanza, poi gli ribatte a muso duro: non ha i voti, io li ho e non se ne fa niente, prima vinca le elezioni…

Facile fare il bullo con un ragazzino di 12 anni, no? Ancora una volta Salvini ha dimostrato la sua vera natura: forte con i deboli, debole con i forti.

A questi tipi di bulli, a Mesagne si usa dirgli : “...Ma comu ti viti?”. Forse qualcuno del suo entourage gliel’ha detto, sia pure in altra lingua; e perciò il Nostro ha fatto marcia indietro: si è reso conto che il suo bullismo, contro quei ragazzini, avrebbe perso. …Ma forse è solo propaganda; poi, tutti se ne dimenticheranno; e Ramy sarà dimenticato.

Ecco, non ci sarebbe altro da dire, se non fosse che bisogna esplicitare quello che Salvini nasconde e camuffa: una concezione dittatoriale del potere e della cittadinanza.

Quei ragazzi hanno dimostrato nei fatti che cosa è la vera cittadinanza, che non è un fatto burocratico. Nella loro disavventura, vittime di un “lupo solitario”, Ramy e gli altri compagni hanno agito da leader. Mentre gli altri gridavano per distrarre il malfattore, tutti hanno agito da gruppo; insieme hanno fatto una squadra. Hanno dato un esempio concreto di cittadinanza; senza lezioni teoriche, si sono esercitati, con la pratica, ad essere una comunità. È questa la cittadinanza, l’agire collettivo…, nel rispetto delle diversità. Col loro comportamento, quei 50 ragazzini hanno dimostrato di essere, di fatto, cittadini. E, con orgoglio, “cittadini italiani”.

Forse anche il Presidente del Consiglio, alias “terzo uomo” (Giuseppe Conte) deve aver pensato per un attimo “…Ma comu ti viti?”, quando ha detto al Nostro: “…studiare, prima di parlare”.

Sicuramente questa espressione l’ha pensata, per suo padre, Maria Gandolfini, figlia di Massimo (promotore della famiglia tradizionale, ossia “Dio, patria e famiglia”). I massimi esponenti politici che sono andati alla passerella di Verona erano, infatti, tutti timorati di Dio: separati, divorziati, conviventi, con figli avuti da almeno due mariti diversi, ecc.

Anche Maria Gandolfini era a Verona, ma nella marcia di protesta contro suo padre (e quello che dovrebbe essere solo il Ministro degli Interni). Intervistata dal “Corriere della sera” del 31 marzo 2019, Maria ha detto: «Mio padre vuole che io bruci all’inferno perché sono separata. Mi considera un mostro. Lui ritiene che la mia famiglia sia da nascondere, qualcosa di cui vergognarsi. Da lui non ho mai ricevuto amore. Io invece sono qui con il mio compagno e con le mie figlie per far vedere quanto è bella la mia famiglia allargata. Penso che Gesù Cristo ami gay, lesbiche, famiglie colorate, così come tutte le altre». E ancora: «Il mio rapporto con lui si è incrinato quando mi sono ribellata al suo pensiero maschilista e retrogrado».

Non c’è altro da aggiungere; soltanto: papà Gandolfini, …Ma comu ti viti?

Homo Videns

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