E alla fine arrivò il lupo solitario (Homo Videns)

Flash di una giornata da non dimenticare: 20 marzo 2019.

1- Un autobus viene dirottato dal suo autista, un italiano di pelle nera, immigrato di seconda generazione. Ci sono 51 Bambini e tre insegnanti, in quel bus. Vivono minuti terribili; un ragazzino riesce a chiamare aiuto, e i carabinieri riescono a evitare la strage.

Non si può restare indifferenti di fronte ad una mancata strage. Poi cercheremo di capire le ragioni di un tale gesto; chi era Usseynou; perché faceva l’autista di bus. Ma la strage poteva esserci; come è già avvenuto negli anni scorsi in Belgio, in Francia, in Germania. L’Italia mancava all’appello; e sapevamo perché. Perché noi siamo diversi, più comprensivi verso i disperati del terzo mondo; ma ce l’aspettavamo.

2- Nelle stesse ore, al Senato andava in scena la sceneggiata del salvataggio di Salvini dal processo per sequestro di persona. Ricordiamo l’antefatto: la nave militare “Ubaldo Diciotti” aveva salvato un tot di naufraghi; Salvini diede ordine di non farli sbarcare, in barba a tutte le leggi nazionali ed internazionali, ma soprattutto in barba alle leggi dell’umanità.

Il leone Salvini  dichiarò che avrebbe affrontato qualsiasi processo, perché era fermamente convinto di aver fatto la cosa giusta per salvare l’Italia dall’invasione; e li tenne in mare per 10 giorni. Ma il nostro è uno Stato di diritto; e la giustizia fece il suo corso. Così il Tribunale dei Ministri incriminò Salvini per sequestro di persona. Il suo avvocato gli fece notare che rischiava di prendere vari anni di carcere per quella sua decisione; e il non definibile Salvini fece marcia indietro. Chiese l’immunità parlamentare, per difendersi dal processo, non nel processo. Si appellò al vecchio rito della prima, seconda e terza repubblica.

Il suo alleato, Di Maio, lo sostenne e chiamò a raccolta il popolo, uno strano popolo, fatto di 52.000 persone (un po’ quanto gli abitanti di una piccola città). E di quel popolo 30.000 votarono a favore di Salvini.

Questa storia non vi ricorda un’altra storia? Eh, sì, quella di 2019 anni fa. Un certo Gesù fu sottoposto al giudizio del Sinedrio; ma il Sinedrio non se la sentì di condannarlo; e lo mandò da Ponzio Pilato. Neanche questo se la sentì e lo mandò a giudizio dal popolo: Gesù o Barabba? Il popolo scelse Barabba. Che continuò a maramaldeggiare.

Queste due vicende: il sequestro dell’autobus e il sequestro della “Diciotti” che legame hanno? Non vi sembra che siano le due facce della stessa medaglia? Alla faccia feroce di Salvini non corrisponde la faccia feroce di Usseynou?

Chi semina vento – diceva un proverbio – raccoglie tempesta; ed eccola. Ora, basta! Quanti Usseynou ci sono in Italia, arrabbiati, delusi dal nostro Governo; delusi come in Francia, in Belgio, in Germania. E pronti a fare stragi di innocenti?

Fino all’anno scorso eravamo diversi. Con questo Governo siamo diventati come il resto dell’Europa. Il 20 marzo 2019 ce lo ricorderà per sempre. Se lo ricorderanno quei ragazzini; le loro insegnanti; e i carabinieri che hanno saputo fronteggiare la situazione. Ma soprattutto loro, quei tre o quattro (ragazzi coraggiosi) che si sono improvvisati “grandi”, hanno contestato il malfattore, lo hanno tenuto sotto pressione, e lo hanno beffato. Sono entrati nel “mondo dei grandi”; meritano tanto, non solo la cittadinanza italiana. Non deludiamoli!

Homo Videns

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