E se non andassimo a votare!? (di Homo Videns)

In Sicilia c’era un accordo tra Sinistra e 5 stelle:

“facciamo le primarie, e chi vince sarà sostenuto dai nostri partiti”. Giuseppi le ha perse, ha vinto Caterina Chinnici.

 Ora anche Giuseppi ha deciso di non mantenere i patti, come già aveva fatto Calenda agli inizi di agosto: “Quello che vale a Roma, vale anche a Palermo”.

Eh già! Non sia mai che in Sicilia potremmo vincere. “Se abbiamo già consegnato l’Italia alla destra, perché non dargli anche la Sicilia?” – Così sembra aver ragionato l’ex avvocato del popolo. Anzi, no. Potrebbe anche aver pensato: che ci faccio con la sinistra destinata a perdere? Se mi distinguo, può darsi che una parte della destra possa avere bisogno di un rafforzamento; e io torno in gioco. L’aveva già fatto con Salvini, l’allora avv. del popolo. Perché non potrebbe rifarlo?

Ma è poi vero che vincerà la destra? Era già vero prima delle liste; ora è proprio verissimo. Il PD sperava di poter essere il primo partito, pur nella sconfitta generale del campo della sinistra. Ora non può più neanche aspirare a tanto. Le sue liste sono invotabili, parola di Fabiano Amati e molti altri. Amati aveva messo Emiliano sull’avviso anche riguardo a un tale Cassano, saltato da un cavallo all’altro pur di restare in pista. Cassano, uomo fidato di Emiliano, ora è passato con Calenda. Ben gli sta – dirà qualcuno.

La situazione è grave... ma non è seria.

E allora votiamo a destra direttamente, almeno potremo dire di aver vinto. E chi? Berlusconi? Se volete la paperon-tax, non c’è problema.

E allora, Salvini? Se amate Putin più della vostra Patria, non c’è problema.

Ma allora c’è la Meloni! Già, certamente, lei è l’unica a non aver cambiato idea, la sua è sempre quella, la causa. Non ha mai tradito la causa, non ha mai detto una sola parola che la allontanasse dalla causa. E qual è la causa? Dio, Patria e Famiglia. Dio: la religione come strumento di potere politico. Patria: il nazionalismo come atto di maschia superiorità internazionale. La famiglia: cellula del patriarcato, della subordinazione assoluta di moglie e figli.

Se vi piace il pensiero unico, senza tentennamenti, quello tutto d’un pezzo, quello veramente maschio, senza devianze, non c’è problema: votate Meloni.

E se, invece, li mandassimo tutti a quel paese? Già, c’è una possibilità estrema, la più semplice: lo sciopero del voto. Quando i tuoi diritti non vengono riconosciuti, quando la tua dignità viene calpestata dai padroni, i lavoratori hanno un’arma potentissima: lo sciopero.

E, in queste elezioni, i padroni della politica che cosa hanno fatto? Hanno rispettato la volontà popolare? Hanno rispettato la parità di genere? No. Hanno fatto i c..i loro, senza alcun ritegno.

Hanno candidato elementi che stanno lì da 20, 30, anche 40 anni, una élite che si autoriproduce, una casta che si arroga il diritto di non rispondere agli elettori del territorio che li ha eletti, una classe dirigente avulsa sia dai problemi quotidiani che da quelli del futuro. Anche se si riempiono la bocca della parola Patria.

E allora, l’homovidens sta riflettendo: se li votiamo, poi diranno che loro sono il riflesso della società che li ha votati. Dunque, sempre colpa nostra!!!

Mumble mumble… alle votazioni del 2018 andò a votare il 72%; te lo immagini se nel 2022 non ci andasse il 72%? Ma basterebbe il 60%... ma pure il 50%.

Vuoi vedere che se non andiamo a votare, non potranno vantare alcuna legittimità, e resteranno in mutande?

Mancano 31 giorni alle votazioni…

(Homo Videns)

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.