E dopo Draghi, anche Mattarella: a casa! (di Homo Videns)

La parola del giorno è: Presidenzialismo.

Dicono che una volta ci fu una grossa tempesta nella foresta. E un riccio si avvicinò alla tana di una volpe; e timido timido, piangendo, le chiese di potersi riparare almeno il muso dalla pioggia battente. La volpe disse che la sua tana era piccola (nun se po’ ffà – sbuffò), ma quello insisteva, frignava, piagnucolava. Così, dopo un po’ la volpe si impietosì e gli fece mettere il muso nella tana: “ma solo il muso!” – disse”.

Fuori, intanto, continuava a piovere a secchi, e il riccio si infilò un altro poco. “Ehi! – gridò la volpe – nun t’allargà!”. “Nun te preoccupà – le disse il riccio – me copro appena er culo”. Ma fuori pioveva a dirotto; e il riccio cominciò a gonfiarsi, a gonfiarsi. A farla breve, dopo un po’ la volpe si sentì pungere in tutto il corpo e si spostò più in là, ma la tana era piccola, e mentre il riccio si ficcava nella tana, la volpe non poteva fare altro che spostarsi verso l’uscita. E strillava: “Ahò, ma cche fai? Andò vai”. “Ecché nun ce lo sai – le rispose il riccio – io so’ un riccio e ciò le spine, so’ fatto cusì, che cce posso fà”.

L’altro giorno un caimano ha detto che quando vincerà le elezioni, farà il presidenzialismo, cioè l’elezione diretta del Presidente della Repubblica; perciò il presidente attuale (cioé Mattarella) dovrà sloggiare.

Si sono tutti meravigliati. Ma er poeta romanesco avrebbe detto:

“Ecché nun lo sapete? Er caimano cià du ganasce mortali, che vve lamentate!?”.

Mancano 41 giorni alle votazioni… (continua).

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