Green-pass e talebani nostrani (di Homo Videns)

Qualche giorno fa Mesagne è stata teatro di uno spettacolo inconcepibile prima (vedi youtube).

Lo scenario era quello della Villa comunale, luogo pubblico per eccellenza. Il tema annunciato era quello della contestazione della certificazione vaccinale (cosiddetto green-pass). Sicché vari mesagnesi si sono avvicinati, vuoi per interesse, vuoi per curiosità, vuoi per passatempo. Vari gli argomenti proposti da illustri giuristi e medici, per contestare l’obbligo della certificazione. Non essendo, noi (la specie Homo Videns), né giuristi, né medici, riteniamo di astenerci dall’esprimere alcun dubbio sulla validità delle predette argomentazioni. Tuttavia, non possiamo tacere il parere di un maestro del diritto quale il prof. Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale con un curriculum a dir poco “mostruoso”.

Ebbene, con incomparabile chiarezza, Cassese dice (“Il Messaggero”, 14 agosto 2021): «… L’obbligo vaccinale, innanzitutto, discende da quei doveri di solidarietà che sono così bene chiariti dalla Costituzione. L’art. 32 dispone che la Repubblica tuteli la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e che nessuno possa essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Quindi, dei trattamenti sanitari possono essere disposti con legge per proteggere la salute di ciascuno e per tutelare l’interesse collettivo. Oggi abbiamo il decreto legge numero 44 del 2021, che dispone obbligo di vaccinazione per il personale della sanità, e il decreto legge numero 111 del 2021, che prevede l’obbligo di vaccinazione per la scuola e i trasporti. Infine, l’art. 2087 del codice civile …». In parole povere, come chiosa Cassese: «Il Green pass deve valere per tutti, questo strumento va inteso come la patente di guida, non possono esserci eccezioni, solo così si ripartirà in sicurezza, proteggendo i fragili e liberando posti in ospedale preziosi per i pazienti che soffrono di patologie diverse dal Covid». [modestamente, col semplice buon senso, Homo Videns aveva parlato di patente vaccinale su questo sito il 31 luglio scorso].

Concetti, peraltro, supportati in maniera magistrale dall’avvocato Carmelo Molfetta con la giurisprudenza specifica, in un recente intervento su questo sito.

Chiusa questa breve parentesi, il clou della manifestazione mesagnese era costituito dalla performance della signora Ornella Mariani Forni, nota e incallita polemista (cercare su youtube le sue apparizioni), che da circa 1 anno sta tenendo comizi in tutta Italia. È bene forse precisare che il nome completo della signora è Ornella Mariani Forni, per non confondere la suddetta con la prof.ssa Ornella Mariani, prestigiosa e stimata psicologa (cercare su Google).

Nel discorso fatto, pronunciato, gridato, ostentato dalla Mariani Forni a Mesagne, apprezzabile su youtube, c’è la summa della tipica retorica di piazza usata dai predicatori di ogni epoca: partire da alcuni bersagli, esagerare i loro tratti somatici, oppure caratteriali, usare parole pesanti, assordare la mente dei presenti; poi ammiccare alle loro possibili fantasie e chiedere se sono d’accordo che bisogna voler bene alla mamma o ai propri figli (dipende dall’età del pubblico). Quest’anno, come l’anno scorso, a Mesagne non c’è stata la tradizionale festa della Madonna del Carmine, ma – se ci pensate – ricorderete che in queste feste c’è sempre il venditore di piatti, quello dei tappeti, quello dei quadri… Se non ci avete mai fatto caso, la prossima volta fate attenzione al loro modo di conquistare la fiducia dei potenziali acquirenti, individuandone anche qualcuno con cui fingere una benevola polemica. Questo tipo di personaggi, fino a non molti decenni fa (chi ha almeno 60 anni se li ricorderà) nelle feste paesane vendevano unguenti miracolosi, callifughi, pomate; si chiamavano ciarlatani.

Questo per quanto attiene alla retorica, ossia il metodo comunicativo; poi, ovviamente, c’è il contenuto, cioè quello che si vuol vendere.

E vediamo, allora, l’obiettivo della manifestazione, così com’è stata interpretata dalla Sig.ra Mariani Forni: fare contro-informazione. Bene, ascoltate la Mariani Forni: è un mix molto interessante. Sostiene, ella, che indossare la mascherina possa procurare cancro al polmone. E tutti i medici e chirurghi che le indossano da almeno 100 anni? Sono morti o sono candidati a morire di cancro al polmone? Non c’è bisogno di dimostrarlo con dati scientifici; lo dice lei, e ciò deve bastare. Come un assioma, cioè un dogma.

Sostiene, infatti, la sig.ra che il ministro Speranza sia censurabile per il suo nome (parole della sig.ra Mariani Forni: «lo dice l’assiomatica: con quella faccia è uno che abusa della credulità popolare»). Quindi, lo dichiara proprio la sig.ra, il collante ideologico-filosofico del suo ragionamento è di carattere assiomatico, cioè dogmatico; in poche parole: un atto di fede. Come una religione.

Sostiene, la sig.ra, che il presidente Draghi fa parte di un’associazione che vuole far fuori mezzo pianeta. Sostiene, ancora, che la presidente Merkel sia una (parole sue) «grandissima zoccola»; al di là dell’eventuale profilo giuridico delle affermazioni assiomatiche, è indubbio che sia una cosa molto offensiva sul piano personale; e lo sarebbe anche, secondo Homo Videns, nel caso inverso; cioè anche qualora la Merkel, volendo restituire pan per focaccia, utilizzasse lo stesso epiteto nei confronti della sig.ra Ornella Mariani”.

Dice la sig.ra che quelli che siedono al governo sono dei “figli di puttana”. Anche per questa affermazione valgono le considerazioni di cui sopra.

E di questo governo (in senso lato) farebbe parte «uno che si fa chiamare Papa, che è Bergoglio». Incuriosito, sono andato a cercare ulteriori notizie. Dice la sig.ra (vedi youtube), che «Papa Francesco è un impostore, un contadino vestito da Papa, un analfabeta».

Sostiene, la sig.ra, che il ddl Zan metterebbe a repentaglio la sicurezza (sul piano sessuale) dei nostri bimbi; etc.

Altro argomento molto intelligente è che «la ministra Lamorgese ha la faccia brutta come la notte». Ecco, anche i tratti somatici indicano la positività o meno di una persona (Lombroso docet).

Come anche: «basta con la casta, basta con il vizio, noi siamo pronti alla guerra … basta con questa gentaglia che porta una storia nei cognomi, come uno che si chiama Fico, che senza imbarazzo si chiama Fico…». Infine: «vogliamo Dio, vogliamo la famiglia, vogliamo il lavoro, vogliamo la libertà». Una degna conclusione, dopo aver offeso il Papa, Mattarella, Draghi, Speranza (e con loro quasi tutta l’Italia), dopo aver sciorinato tali belle, dolci ed eleganti parole per smantellare quel poco che c’è stato di razionale e democratico in una terribile pandemia mai vista. Se fossero talebani, è prevedibile, ci avrebbe messo pure la sharia.

Ma il comizio che ha visto Homo Videns non era solo contro “il Palazzo, la Casta”, era un ammiccamento alla ultra-destra cattolica (W la Famiglia, Abbasso LGBT), alla ultra-sinistra anarcoide (Libertà Libertà), al qualunquismo credulone di ogni tipo. Stiamo assistendo alla nascita di un nuovo movimento del tipo “Uomo Qualunque”? Può essere una risposta alla crisi attuale di tutti i valori di etica, socialità, solidarietà? Un tentativo di trasferire in Italia i valori dei suprematisti americani? O, comunque, del neo-darwinismo sociale? Al di là della contingenza (il green-pass), c’è forse un progetto ideologico? E, come diceva il filosofo Karl Popper: la società liberale, aperta e democratica, non si deve difendere?

(Homo Videns)

PS: A proposito di Talebani, scopro proprio stamattina (politico.eu), che gli unici Occidentali ad esultare, per il disastro (Occidentale) in Afganistan, sono i gruppi sostenitori di Trump. Festeggiano perché i talebani rappresentano la riscossa dei valori antichi di fede, della famiglia patriarcale, della persecuzione LGBT, della fine dei valori liberali. Ma su questo, approfondirò e ne riparleremo.

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