Giuseppe Conte e il mare Mediterraneo (di Homo Videns)

Chi l’avrebbe mai potuto immaginare? Sembrava un addio, l’uscita dalla scena politica.

Una definitiva, benché dignitosissima requisitoria su un processo arrivato alla conclusione. Un atto finale di tipo avvocatesco, insomma; per lasciare il giudizio e la palla ai meccanismi costituzionali. E l’orizzonte sembrava impalpabile, tanta era la nebbia nell’aria.

Ma è avvenuto l’impossibile, anzi no: l’incredibile. Eh, già! Perché ci eravamo abituati ad una narrazione che imponeva come unica soluzione il “ritorno alle urne”. Queste idee vengono costruite nella nostra mente, piano piano. Gli attori politici le immaginano, le pensano, le testano (test, simulazioni, ecc.), le fanno veicolare dai loro uffici-propaganda; poi, il resto lo fanno gli influencer di professione: facebook, tv, giornali. Siamo martellati continuamente da slogan, reclames, pubblicità. Spesso ingannevole. Se non fosse che Homo Videns deve aggiornarsi, mi viene spesso voglia di spegnere tv, telefonino; e leggere qualcosa di serio. Ma… sarebbe come mettere la testa sotto la sabbia.

Quindi: era incredibile che i partiti potessero trovare la soluzione di far continuare la presidenza di Giuseppe Conte. Ebbene, sì: era incredibile. Non mi interessa fare il riassunto degli attori in campo: Renzi, Grillo, e Mattarella; ricordare le loro mosse: questo è chiaro. Senza la retromarcia di Renzi rispetto al maggio 2018, quando stoppò qualsiasi incontro con i 5S, il quadro non sarebbe cambiato. Senza la discesa in campo di Grillo, niente sarebbe cambiato. E senza Mattarella, neanche.

Salvini si era illuso di poter fare proclami dalle spiagge, da facebook, minacciando la marcia balneare su Roma. Anche questo aveva dell’incredibile: che la marcia su Roma la potesse fare il popolo delle vacanze; ma nell’epoca di oggi è possibile anche questo. 

Tuttavia, la partita non si giocava sulle spiagge; erano solo castelli di sabbia.

Ora siamo tornati alla situazione di un anno e mezzo fa: meglio sarebbe stato che questa soluzione giallo-rossa si fosse trovata l’anno scorso; si è perso un anno e mezzo. Tutto sommato, una forza politica come il M5S aveva bisogno di un rodaggio, per capire dove la fortuna aveva portato i suoi “vaffa”. Avevano bisogno di capire che non si governa con i “vaffa”. E, tuttavia, per fare propaganda c’è bisogno dei “vaffa”: una volta era la sinistra a farne una bandiera, più o meno gentile.

Tornati alla casella di partenza, come nel gioco dell’oca, i problemi restano: anzitutto quello della nostra sovranità. Adesso, i sovranisti parleranno di Italia serva dell’Europa; dei poteri forti che dominano in Italia, dell’alleanza giudaico-capitalista, ecc. ecc. Ma essi eviteranno sempre la domanda cruciale: avete mai guardato la carta geografica del Mediterraneo? Che cosa ci vedete?

Per quanti secoli l’Italia è stato il boccone prelibato di tutti? Del cartaginese Annibale, dello spagnolo Carlo V, di Attila e dei Saraceni, dei Vandali e dei Galli, e dei Teutonici, dei Normanni, degli Svevi, dei Bizantini, fino a Hitler e poi agli Usa. E che cos’è oggi l’Italia in Europa? Se non un vaso di coccio in mezzo a vasi di acciaio? Preda bramata da americani e russi? È stata il teatro della guerra fredda guerreggiata: ricordiamoci le bombe di Piazza Fontana a Milano, la strategia della tensione, le brigate Rosse, l’assassinio di Aldo Moro, l’attentato a Berlinguer in Romania; e poi, gli omicidi di Falcone e Borsellino, le stragi mafiose; solo per fare alcuni esempi.

Abbiamo dimenticato tutto questo? Ebbene: il recente arresto di un importante personaggio russo (per spionaggio industriale?) ce lo ricorda: l’Italia è soltanto il classico vaso di coccio. E la vera domanda, da almeno 50 anni, è: come possiamo svincolarci dalla stretta mortale degli Usa senza cadere in quella della Russia? Peraltro, la disavventura russa degli amici di Salvini docet.

(La Cina, per il Mediterraneo, non è adesso una minaccia reale, potrà diventarlo, data la sua crescente influenza nell’Africa, da dove partono i flussi migratori; oppure, può essere la vera soluzione del problema).

La partita più importante, allora, si sta giocando a livello internazionale. E la vera sovranità dell’Italia la si potrà conquistare solo in un rapporto più stretto e collaborativo con il resto dell’Europa. Più l’Europa politica sarà forte, più l’Italia si libererà dall’ipoteca Statunitense e dalle brame della Nuova Russia.  

L’Italia è una polveriera in mezzo al Mediterraneo. Se Di Maio capirà questo; se Conte saprà utilizzare i suoi buoni rapporti in Europa, allora è da sperare.

Ma soprattutto, se gli italiani capiranno che l’Italia non è la Gran Bretagna, che può permettersi di azzardare l’isolazionismo (salvo poi rendersi conto che neanche per gli Inglesi è facile staccarsi dall’Europa; è facile prevedere che una grande potenza come la Gran Bretagna finirà in frantumi dopo la brexit).

L’Italia non può permettersi di isolarsi, proprio perché sta in mezzo al mare, quello Mediterraneo.

Homo Videns

PS: Comunque, l’Italia è una polveriera anche per motivi interni, come in Gran Bretagna, in Francia, Germania, Polonia; ne riparleremo in una prossima occasione.

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