Ballottaggio senza apparentamenti (Giuseppe Florio).

Mingolla e Molfetta ad una settimana dal voto cercano i voti necessari per essere eletti Guarini non accoglie l’invito del Partito Democratico e ne spiega anche i motivi.

Nessun apparentamento elettorale, né un accordo politico: Emilio Guarini chiude ogni spiraglio a Ninni Mingolla ed al Partito Democratico. Lo annuncia con una nota dell'ultim'ora lo stesso ammiraglio, dopo una breve disamina del risultato del 31 maggio scorso: «Vorrei ringraziare, a nome mio e delle formazioni civiche e politiche della coalizione “Noi insieme Adesso”, gli elettori e le elettrici che ci hanno accordato il loro consenso. Ci siamo presentati a testa alta e senza nulla aspettarci in cambio, proponendo ai mesagnesi un progetto di amministrazione della città che superasse la stagnazione economica e sociale in cui ci troviamo, puntando su un cambio non solo degli uomini che ci governano da oltre venti anni, ma soprattutto della mentalità con cui si governa. I risultati complessivi delle elezioni ci gratificano, tenuto conto che ci siamo confrontati con delle formazioni politiche storicamente radicate e ben strutturate. Nonostante questo, i cittadini mesagnesi hanno premiato le due sinistre nel segno della continuità con le precedenti amministrazioni, sembrando affermare che, tutto sommato, va bene così».

Guarini annuncia una opposizione intransigente e prefigura la propria leadership per il centrodestra in via di ricostruzione: «Personalmente confermo il nostro impegno ad intervenire nel consiglio comunale con severità, sostenendo e proponendo le buone pratiche ed eventualmente denunciando con forza quei provvedimenti che non siano rivolti all’esclusivo interesse della collettività. Interverremo sul territorio per proporre a tutti i cittadini la costituzione di un più ampio movimento civico politico nell’area moderata e liberale, che guidi la città in modo lungimirante, competente e nell’esclusivo interesse dei cittadini, in contrapposizione a questo ennesimo tentativo della sinistra»

Poi, il definitivo no a Mingolla, unico candidato in corsa che aveva provato ad ottenere sostegno: «I movimenti civici e politici della coalizione “Noi insieme. Adesso” non sosterranno nessuno dei due candidati a sindaco ammessi al ballottaggio. Abbiamo accettato gli inviti di confronto che ci sono pervenuti in questi giorni, per rispetto personale ed istituzionale di chi li ha proposti, ma non abbiamo mai ricevuto né richiesto o contrattato contropartite per l’appoggio in questo turno di ballottaggio. Sebbene il nostro consenso elettorale oggi potrebbe risultare determinante per il successivo turno di ballottaggio, abbiamo ascoltato i nostri elettori e abbiamo scelto di non dare alcun segnale di ambiguità. Abbiamo quindi rinunciato ad avere un eventuale ruolo di governo (che però non era stato promesso... ndr). Lasceremo libertà di coscienza ai nostri lettori per l’espressione del proprio voto».

Nel centrodestra, fermo restando il silenzio tombale di Sabrina Didonfrancesco, candidata sindaco pesantemente sconfitta, si registra soltanto il microscopico endorsement di Giovanni Guarini, dirigente forzaitaliota, che timidamente annuncia: «Ho riletto attentamente i programmi elettorali dei due candidati sindaci che si affronteranno al ballottaggio, devo dire che per quanto riguarda la cultura e l'ambiente, temi a me assai cari, quello di Ninni Mingolla l'ho trovato molto ambizioso e qualificante per la nostra città».

Giuseppe Florio

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