PD-ProgettiAmo Mesagne: questo matrimonio s'ha da fare (di Giuseppe Florio).

Questo matrimonio s'ha da fare. L'incontro – inusitato, fino a poco tempo addietro – consumato giovedì scorso tra la segreteria del Partito Democratico ed il gruppo dirigente di ProgettiAmo Mesagne nasce sotto i migliori auspici. Secondo la chiosa di uno dei partecipanti, «interlocutorio, proprio nel senso letterale», e cioè improntato alla volontà di dialogare, è stato il vis-a-vis tra soggetti politici che hanno dibattuto (e combattuto) su sponde diverse e forse lontane e che ancora resistono nelle rispettive trincee.


Ha esordito, con il consueto equilibrio, il segretario democratico Francesco Rogoli che, ogni giorno di più, dimostra come la fresca età anagrafica non comporti necessariamente insipienza o ingenuità.  Il suo ragionamento è stato, in soldoni, questo: «Al PD non interessa più allestire cartelli elettorali, la recente esperienza di un'alleanza numericamente forte ma politicamente debole ci impone di cambiare strada. 

Abbiamo intenzione di rintracciare un collante autentico sul piano politico e progettuale, la capacità di innovazione della coalizione che verrà si misurerà su questo fattore».


Dall'altra parte Domenico Magrì, in questa fase incaricato di vagliare le ipotesi di alleanza e condurre le trattative: «La nostra, anche se dura, è stata un'opposizione sempre costruttiva e propositiva. Il PD è oggettivamente l'unico partito strutturato sulla piazza.

Non sappiamo come evolverà la situazione politica, ma vi vediamo come l'unico interlocutore affidabile, anche per l'apertura culturale manifestata da alcuni settori del vostro partito, alla cui attività di propulsione guardiamo con interesse. Ci sono dei punti programmatici che per noi di ProgettiAmo Mesagne sono caratterizzanti e perciò irrinunciabili: la carta di Pisa, la carta dei servizi, la riorganizzazione della macchina amministrativa.

Questi argomenti potrebbero diventare terreno di incontro per misurarsi e costruire una proposta nuova da avanzare alla città».
In questa polarità è facile intravvedere delle prospettive: favorevoli alla ricostruzione ex novo del centrosinistra, attraverso il consolidamento di una coalizione in cui ProgettiAmo Mesagne potrà assolvere al ruolo del centro politico.

Il contesto, ancora fluido ed in divenire, non consente previsioni statisticamente ragionevoli: un passaggio di fondamentale importanza sarà stato intanto quello del direttivo democratico, fissato per ieri sera, in cui si sarà meglio compreso se il partito renziano intenderà organizzare le primarie ed in quale modo, oppure se sarà riuscito a trovare la quadra su un solo candidato sindaco.

Giuseppe Florio

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