Daniela Passaro: Si alla movida allora, ma “con judicio”.

È stato depositato nei giorni scorsi, con PEC inoltrata al Comune di Mesagne, al locale Comando della polizia Municipale, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi e alla Prefettura, un esposto

teso a richiedere un più rigoroso controllo da parte delle Istituzioni coinvolte per verificare che tutti gli eventi organizzati nell’ambito dell’Estate Mesagnese e non, siano svolti nelle forme e modalità consentite.

Non è infatti sufficiente verificare che l’ evento programmato abbia termine entro la una di notte ( e dunque nel solo rispetto della recente ordinanza sindacale) per ritenere superata la verifica del rispetto della legalità.

È necessario invece operare stringenti controlli sulle modalità con cui tale evento si svolge anche durante le ore autorizzate.

Se un esercizio commerciale ha ottenuto una autorizzazione ad effettuare musica da piano bar all’interno della piccola area assentita per la occupazione del suolo pubblico, non potrà mai , neanche entro la mezzanotte, organizzare veri e propri concerti che, per la strumentazione utilizzata, le amplificazioni usate fanno gremire le nostre piccole piazzette di una folla di grandi dimensioni.

La mancanza delle opportune rigorose verifiche espone il cittadino ai gravi pericoli che tali assembramenti causano senza tra l’altro che vi sia un presidio atto a preservarne la sicurezza (mezzi adibiti al soccorso ed altro) e lede il diritto al riposo dei residenti le cui case affacciano nelle anguste viuzze del centro storico non adatte ad assorbire l’impatto acustico di tale notevole portata .

I residenti chiedono maggiore attenzione dunque, sia da parte del Sindaco che delle istituzioni in genere, anche alle loro esigenze : quelle ad esempio di poter far rientro nelle proprie abitazioni senza trovarsi i passi carrabili ostruiti dal bivacco degli astanti e poter riposare tranquillamente in orario consono .

Maggiore controllo dei Decibel oltre che dell’orario previsto per il termine delle manifestazioni.

Si alla movida allora, ma “con judicio”.

Daniela Passaro

 

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