Uilp: un aiuto in contrasto con le nuove povertà

Augurarsi un futuro più equo verso chi ha bisogno è un diritto e un dovere, ma per il Governo e gli Enti territoriali è anche una responsabilità,

perché agisce contro le disuguaglianze. In Italia, secondo i dati Istat, le persone in povertà assoluta sono aumentate del 155%; nel 2007 erano un 1,8 milioni, mentre oggi sono 4,6 milioni, di cui il 45,3% si trova solo nel Mezzogiorno.

La Puglia presenta una soglia di povertà assoluta di circa il 19% e, secondo il Censis, ha il più elevato numero di poveri e di nuovi poveri tra le Regioni del Sud. A Brindisi la situazione non cambia: il pensionato povero non ce la fa più a fronteggiare le spese quotidiane con il proprio reddito e non riescono nemmeno a pagare gli affitti, le medicine, le bollette o un maglione per tenere caldo il proprio corpo. Lo Stato non garantisce più il lavoro, ma cresce a dismisura il numero dei disoccupati. Il nuovo Governo deve porsi l’obiettivo d’intervenire subito con una riduzione significativa delle tasse sul lavoro e per chi, come pensionati e lavoratori dipendenti, da sempre fa il proprio dovere con il fisco. La sfida è aperta. Ci si può scommettere, perché In Italia la pressione fiscale è scesa di una posizione, anche se rimane nel gruppo dei Paesi più rappresentativi, con il fisco più elevato. Lo dimostra il rapporto dell’Ocse sul 2015 che riconosce il nostro Paese con una tassazione al 43,3% del Pil rispetto al 43,7% del 2014 e al 44% del 2013.

La Uil pensionati del territorio di Brindisi chiede interventi mirati nel cercare di recuperare risorse da destinare al taglio delle tasse sul lavoro e nel varare un grande piano d’investimenti pubblici, al fine di promuovere la crescita economica e di creare buona occupazione, soprattutto nel nostro territorio brindisino. I giovani, gli adulti e le loro famiglie non possono vivere senza lavoro. La povertà è il simbolo della perdita della dignità della persona, mentre il lavoro dignitoso assicura un reddito, benessere agli individui, alle loro famiglie e apre al progresso sociale della comunità.

Il nuovo Rinascimento deve puntare sul Lavoro e occupazione, ma deve prevedere che la futura tecnologia eliminerà vecchi mestieri e posti di lavoro, che saranno sostituiti dai computer.

La scelta potrebbe essere in una nuova programmazione sul lavoro con un orario settimanale non più di 40 ore o di 36, ma nella ridistribuzione di un orario settimanale possibile nel poter dare occupazione facendo lavorare tutti (o almeno in parte) e con un dignitoso salario, in particolare per i giovani che vogliono formarsi una famiglia. Per raggiungere questa finalità serve un Piano di sviluppo con idee e visioni nuove da parte dello Stato e degli Enti locali che sia d’aiuto ai disoccupati che mettono a disposizione le loro conoscenze, le loro competenze a servizio del lavoro. Il risultato di accesso all’occupazione potrebbe essere di un terzo su tre milioni di disoccupati e che consentirebbe un salario mensile dignitoso per il lavoratore e la sua famiglia.

Secondo la Uil pensionati di Brindisi, questo principio della ridistribuzione delle ore nel lavoro permetterebbe un giusto equilibrio sociale, perché i giovani e gli adulti disoccupati non possono più vivere nella precarietà. L’auspicio è che sia il Governo sia gli Enti territoriali siano più prossimi verso chi ha bisogno contrastando lo stato di povertà (magari attraverso la consegna di un reddito di cittadinanza per i poveri) e varando un Piano di Sviluppo per creare investimenti attraverso la detrazione delle tasse sul lavoro.

Il segretario responsabile

Tindaro Giunta

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