Mariano (Pd): “del futuro del Ninetto Melli il sindaco discuta con il consiglio comunale e con la città prima di apporre qualsiasi firma”

Solo pochi giorni fa abbiamo appreso dalla stampa, e per bocca del deputato di Mesagne On.Matarrelli, che nella giornata di ieri, 14 Febbraio, anche il Sindaco di San Pietro Vernotico ha partecipato ad un incontro presso la ASL di Brindisi,

per definire insieme ai dirigenti della Regione, i termini della riconversione dell’Ospedale Ninetto Melli.

E probabilmente l’occasione sarà stata utile per effettuare l’ennesimo sopralluogo presso il nostro ospedale del quale, però, non viene in alcun modo informato il Consiglio Comunale.

Non mi risulta, infatti, che, a differenza di quanto accaduto in altri comuni, il Sindaco abbia inteso far convocare un consiglio monotematico aperto alla partecipazione di tutte le istituzioni, delle forze sindacali, di tutte le rappresentanze istituzionali e dei cittadini per fare il punto sul futuro del Melli. Silenzio ed inerzia hanno caratterizzato l’azione dell’Amministrazione sulla vicenda dell’ospedale in questi mesi. Per questo oggi tanta solerzia e tutte queste passeggiate in Ospedale lasciano stupiti, se pensiamo alla assoluta indifferenza e subalternità con cui questa Amministrazione, supportata dal locale circolo PD, ha accettato che la Regione, con il suo Piano di Riordino, tra tante opzioni a disposizione, scegliesse di chiudere proprio il nostro Ospedale anziché potenziarlo e farne un ospedale di base. Era un’opzione praticabile, sostenibile, utile a tutta la provincia. Ma nessuno, né l’Amministrazione, né chi ci rappresenta in Regione, si è battuto perché si realizzasse. 

Il Comune di Ostuni, per molto meno, e cioè per la soppressione di alcune Unità complesse, ha immediatamente convocato un Consiglio Comunale aperto alla presenza dei Dirigenti della ASL e dei rappresentanti istituzionali e cercato soluzioni.
Voglio ricordare che la provincia di Brindisi, pur gravata da una questione sanitaria ed ambientale ormai nota e riconosciuta a tutti i livelli, è stata la più penalizzata dal Piano. Solo da noi, infatti, si chiudono ben tre ospedali e la media di posti letto per mille abitanti scende vistosamente al di sotto dello standard previsto dal Ministero. E nonostante questo siamo persino stati beffati dal comportamento di chi, anziché minacciare le dimissioni perché il proprio territorio veniva bistrattato, le ha inscenate perché qualche consigliere di maggioranza ha osato fare degli appunti al Piano e ha avuto il coraggio di votare contro.
Il Piano Regionale, quindi, chiude definitivamente un presidio ospedaliero che tanto ha dato alla comunità sampietrana ed al sistema sanitario dell’intera provincia riuscendo a compiere quel disegno che nemmeno Fitto era riuscito a portare a termine. Ma 10 anni di abbandono e progressivo impoverimento di servizi, strumentazioni, personale e quindi prestazioni non potevano che condurre sin qui. 
Ci sarebbe stato bisogno di grande forza per proteggerlo e rilanciarlo nelle opportune modalità e ce lo saremmo aspettati, soprattutto da chi in campagna elettorale, urlando davanti ad un teatro pieno di gente, ci spiegò che lo avrebbe difeso con le unghie e con i denti non per campanilismo, ma per la sua strategicità. Ma, ahimè, qui nessuno si è accorto di questa battaglia. 

Oggi, quindi, oltre al danno rischiamo di subire anche la beffa di una riconversione che aprirà le porte del nostro ospedale alla gestione da parte di privati.
E allora non sarebbe forse il caso di fermarsi e riportare al Consiglio Comunale, innanzitutto, quali decisioni sulla nostra testa si vanno prendendo? Quali sono gli elementi che saranno contenuti in questo protocollo d’intesa con Regione ed Asl? Saranno previsti servizi e prestazioni utili al nostro territorio, a decongestionare il Perrino, a completare l’iter diagnostico terapeutico per quelle malattie che hanno una maggiore incidenza nel nostro territorio, come quelle cardiologiche e respiratorie? Oppure saranno previsti servizi utili da affidare a privati il giorno dopo e magari scelti perché più remunerativi per loro? E che fine faranno i posti letto di quei reparti come la lungodegenza, la medicina per cui ancora non esiste alcuno spazio di ricollocazione presso il Perrino?

E’ inaccettabile che non vi sia stata alcuna sede istituzionale e politica per confrontarsi su una questione tanto importante quanto cruciale non solo per la sanità brindisina, ma per tutti noi sampietrani che al Ninetto Melli siamo legati da un vincolo di memoria, di storia e che non vogliamo sia svenduto. E’ inaccettabile che un Sindaco non avverta la necessità di coinvolgere l’assise cittadina, le forze sociali, gli altri rappresentanti istituzionali compresi coloro che non la pensano come lui e come il Consigliere Pino Romano. 

Non può essere certo un’adunata con monologhi e comizi il luogo utile in cui discutere di un tema così importante per tutti i sampietrani. L’Ospedale ed il suo futuro non sono un affare di Fiorentino, Renna e Romano ed è inaccettabile che solo in San Pietro non si pratichino percorsi di coinvolgimento e partecipazione larghi quando si discute di temi di questa rilevanza. O forse c’è una ragione politica per cui si preferisce l’assemblea da comizianti che evita il confronto? Non voglio pensare che quella ragione risieda nel tentativo, già altre volte goffamente intentato dai due, di scaricare sul Governo nazionale, scelte assunte direttamente e liberamente dalla Regione Puglia senza che questa incontrasse sulla propria strada il benché minimo ostacolo politico, soprattutto da parte del Comune.
Tuttavia non voglio che i miei giudizi personali sull’operato politico di questo o quel rappresentante istituzionale condizionino questa vicenda. E per questo rivolgo un invito sincero al Sindaco affinché riferisca alla città quale percorso sta sposando e appoggiando per il Melli. Vorremmo, tutti, essere messi nelle condizioni di valutarlo e dire la nostra sia in positivo che in negativo e possibilmente in modo proficuo e civile. Da nessuna parte, nel suo programma, era prevista la sospensione del normale confronto democratico e nessun mandato egli ha avuto per preparare il terreno allo sbarco dei privati nel Ninetto Melli, soprattutto se i progetti di questi non dovessero coincidere con una utile risposta alla domanda di salute dei cittadini di questo territorio.

On. Elisa Mariano

 

 

 

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